Riserva Regionale del Lago di Penne
SUPERFICIE: 150 ha
UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ: nel comune di Penne, in provincia di Pescara. Si raggiunge da Chieti Scalo o da Pescara, seguendo le indicazioni stradali.
INFORMAZIONI: le visite sono guidate e vanno prenotate al Centro, tel. 085/8210615.
Lago di Penne
Il lago di Penne è un’oasi inventata. Ma non per questo è meno importante. Anzi.
Intanto lo scenario: la sagoma del monte Camicia, uno dei tanti picchi del Gran Sasso, che s’innalza alle spalle e si riflette sulla superficie del lago. Poi le colline, tanti rettangoli coltivati, ognuno di un colore diverso. Poi i corsi d’acqua, per un tratto nascosti dalle gallerie di vegetazione. Poi, il grande lago.
L’oasi è un’invenzione di un gruppo di giovani volontari del WWF di Penne, ora riuniti in cooperativa, che lavorano per l’associazione.
Oggi l’Oasi di Penne, promossa a Riserva, è una delle più attrezzate e importanti dell’intero sistema. Un punto di riferimento che ha conquistato il palcoscenico nazionale.
Il lago è in realtà un bacino artificiale che si è formato con lo sbarramento del fiume Tavo; le acque bagnano le colline circostanti e raggiungono e sommergono anche il torrente Gallero. La vegetazione è in fase di ripresa: dove è resistita ai cambiamenti, è di grande interesse naturalistico. In particolare lungo le rive del Tavo e del Gallero sopravvive un lembo di foresta umida planiziaria con salici e pioppi di più specie e anche qualche esemplare di frassino ossifilo. Sempre intorno le sponde si sviluppa la vegetazione palustre che comprende tife, scirpi, cannucce di palude ed altre specie erbacee. Intorno, tra le colline, si trovano tasselli di boschi misti con roverella mista ad aceri, carpini e ornielli e un ricco sottobosco. Abbondante la fauna, a cominciare dai pesci, come lucci, anguille, barbi, carpe, cavedani. Del resto il lago è da sempre meta dei pescatori del comprensorio che hanno favorito l’immissione di specie, anche non locali. Tanti gli anfibi e i rettili legati agli ambienti umidi: rospi, raganelle e rane verdi tra i primi e ramarri, biacchi, cervoni, natrici e varie lucertole tra i secondi.
Tanti gli uccelli: anatre, svassi, aironi, limicoli in particolare. Tra le specie più interessanti si segnalano la nitticora, l’airone simbolo della riserva, la sgarza ciuffetto, il mignattaio. E poi rapaci come il falco pellegrino, lo sparviero, la poiana e il falco di palude. Non mancano i mammiferi: tra gli insettivori ci sono la talpa e il riccio, tra i carnivori la volpe, il tasso, la donnola, la faina e poi vari roditori. C’è anche la puzzola, oggetto di uno studio sulle sue abitudini che sta dando interessanti risultati.
Questo è il lago. Poi c’è il resto. Infatti la Riserva di Penne continua con aree satellite: una collina dove si coltiva con tecniche biologiche, l’area della lontra, dove vengono ospitate alcune coppie di questo rarissimo predatore, quella delle anatre selvatiche, i giardini botanici dedicati alla flora locale, il centro recupero della fauna. Soprattutto le vasche della lontra sono un appuntamento da non mancare: si possono ammirare gli esemplari che nuotano, mangiano, giocano. Anche sott’acqua. La visita comincia dal Centro visite, anch’esso in gran parte dedicato alla lontra, e poi si prosegue con un sentiero attrezzato che s’affaccia sul lago, tocca le varie strutture didattiche e le aree faunistiche. Poi si possono percorrere i sentieri che seguono l’argine o che salgono sulle colline. Basta affidarsi alla cooperativa Cogecstre, i cui servizi spaziano anche in altri settori della conservazione ambientale. Vestire comodo e mimetico e portare sempre il binocolo e una giacca impermeabile.