Parco Nazionale dell’Aspromonte
SUPERFICIE: 78.517 ha
ANNO DI ISTITUZIONE: 1989
ALTITUDINE MASSIMA: 1955 m s.l.m.
UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ: le diverse zone del massiccio si raggiungono con le uscite tra Bagnara Calabra e Reggio Calabria della Autostrada A3 Napoli-Reggio Calabria e con tutte le deviazioni verso l’interno della Strada Statale 106; da Bovalino, sul versante ionico, con la Strada Statale 112 si può compiere un itinerario attraverso tutto il massiccio raggiungendo Delianuova da cui si prosegue, tornando sulla costa a Mélito di Porto Salvo, con la Strada Statale 183.
INFORMAZIONI: Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, viale de Filippis, 31 88100 Catanzaro, tel. 0965/71093.
ATTIVITÀ PER I VISITATORI: escursionismo naturalistico. SENTIERI: esiste una rete di sentieri solo in parte segnalata.
ALLOGGI: alberghi, pensioni e campeggi nei comuni del parco.
Selvaggio Aspromonte
Tra i più selvaggi parchi nazionali italiani c’è certamente quello dell’Aspromonte, comprendente il grande cono cristallino che si eleva fino a 1955 m sul mare proprio sulla punta dello stivale. Nato intorno alle aree aspromontane di quello che è stato fino al 1989 il Parco Nazionale della Calabria, il parco si estende oggi su 78 517 ettari, con panorami che si affacciano sullo Ionio, sul Tirreno e sulle coste siciliane.
Catene di monti si irradiano a raggiera dalla cima di questo grande cono, divise da profonde vallate lungo cui precipitano, anche con spettacolari cascate, torrentelli cristallino che alle quote più basse si trasformano in fiumare adagiate in grandi alvei sassosi tinti dalle fioriture rosate degli oleandri. Intorno alla cima il massiccio in alcune zone precipita con versanti ripidi e scoscesi, in altre si articola in immensi gradoni in cui si aprono i “piani” o “campi” presenti soprattutto ad occidente e a settentrione. Ovunque foreste secolari di conifere e latifoglie si aprono ad accogliere pascoli e praterie e precipitano per i ripidi versanti della base del massiccio, divisi da aspri crinali in cui sono frequenti pittoresche formazioni rocciose.
Il massiccio è popolato da una fauna ricchissima che trova negli ambienti impervi e talvolta irraggiungibili per gli esseri umani rifugi e domini tranquilli. Nelle foreste vivono istrici, martore, lo scoiattolo meridionale e il driomio, un piccolo roditore rinvenuto anche sul Pollino e sulle Alpi orientali.
Non mancano il lupo e i cinghiali, che costituiscono una delle sue prede preferite, e una ricca fauna minore, comprendente anfibi interessanti come il tritone italico, la salamandra pezzata, il tritone crestato e l’ululone dal ventre giallo, ma anche rettili come la vipera, il cervone e la natrice dal collare.
L’Aspromonte è di grande interesse per gli uccelli, anche perché poco studiato dal punto di vista ornitologico e quindi sempre in grado di offrire sorprese inaspettate. Una delle specie di cui è tutt’ora incerta la presenza, ma la cui ricerca è certamente affascinante, è la rarissima aquila del Bonelli, che con un paio di coppie dovrebbe ancora abitare le zone più inaccessibili del versante orientale del massiccio. Ma, ci sono anche il gufo reale, il falco pellegrino, l’astore e lo sparviero, a cui si aggiungono, in primavera soprattutto, ma anche in autunno seppure in minor misura, i rapaci migratori come i falchi pecchiaioli, i bianconi e le albanelle. Negli antichi boschi dell’Aspromonte vive il grande picchio nero, una specie affascinante rintracciabile seguendo con p a z i e n z a il rumoroso richiamo e il suo sfarfallare tra i tronchi, grande ombra nera nella luce filtrata dal fitto fogliame.
Nelle macchie più fitte della zona mediana del massiccio si nasconde anche il gatto selvatico, forse la specie più rappresentativa del parco, che ne rappresenta più di ogni altra i segreti e persino il mistero.