Cratere degli Astroni
SUPERFICIE: 247 ha
ANNO DI ISTITUZIONE: l’area su proposta del WWF Italia venne dichiarata Oasi di Protezione della Fauna nel 1969 ma misure più restrittive vennero adottate solo nel 1987 con la creazione della Riserva Naturale Statale.
UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ: in Campania, nella zona dei Campi Flegrei a 16 km dal centro di Napoli. In macchina prendere da Napoli la tangenziale con uscita ad Agnano, dirigersi a destra in direzione Pianura, seguire quindi le indicazioni per l’oasi WWF. In treno si consiglia di scendere alla stazione di Napoli-Campi Flegrei e di raggiungere l’oasi con le linee urbane.
PERIODO DI VISITA: l’oasi è aperta tutto l’anno, il sabato e la domenica con visite alle ore 10, 12, 14 (15 durante l’ora legale). Le scolaresche possono visitare l’area protetta il lunedì, il mercoledì e il giovedì, prenotando con un mese di anticipo. I gruppi organizzati il sabato e la domenica su prenotazione. Telefonare alla riserva per prenotazioni e informazioni allo 081/5883720.
Cratere degli Astroni
Solo una città imprevedibile come Napoli, pronta a stupire e stravolgere, poteva avere e ha un piccolo grande ombelico verde, anzi verdissimo. È il Cratere degli Astroni. Lasciandosi alle spalle il vociferare e i rumori del traffico caotico ed entrando in questa oasi di pace, sembra di rivivere i canti danteschi dove, all’inferno urbano, viene contrapposto un paradiso che, anziché innalzarsi verso il cielo, sprofonda verso le viscere della terra.
È questo un paradiso di 247 ettari di bosco dove querce, come farnie, cerri e roverelle, si alternano alla macchia mediterranea e poi, ancora, al bosco di caducifoglie ricco di carpini, ornielli e frassini. Il manto boscoso ha risentito negli anni di manomissioni di vario tipo ma ciò non toglie che lo spettacolo delle pendici del cratere, ammorbidite dal verde denso della chioma degli alberi, colpisca l’occhio, così come il silenzio del bosco e l’ombra dei sentieri regalano momenti di rara pace e tranquillità. Sul fondo del cratere si raccolgono le acque di un laghetto che completa la bellezza dei paesaggio. E questo il cosiddetto “lago grande” che ospita una ricca vegetazione acquatica e dove si affacciano giunchi e salici.
Frequentano la zona umida alcuni uccelli stanziali e altri che, sopravvissuti all’alta densità di cacciatori della regione, trovano qui un porto tranquillo: sono nitticore, tarabusini, marzaiole, germani e tanti altri ancora. Nel bosco è possibile riconoscere i canti o i suoni di picchi, capinere, tortore e cince. La fauna ha risentito di secoli di caccia e bracconaggio; tuttavia nell’oasi vivono ancora oggi volpi, faine, donnole, mentre presto verrà reintrodotto il capriolo. Non mancano rappresentanti della fauna più piccola come il topo quercino, il moscardino e la talpa.
Antichi bagni termali al tempo dei Romani, gli Astroni hanno alle spalle una lunga storia che li vede “Tenuta Reale di Caccia” al tempo degli Aragona, e poi ancora con Federico II durante il regno delle Due Sicilie, rifugio di civili e milizie durante le guerre, parco faunistico nel secondo dopoguerra. Risale a questo periodo l’introduzione di specie esotiche come il guanaco, lo gnu e l’antilope cervicapra. Oggi con la gestione del WWF Italia il Cratere degli Astroni ha in pieno riacquistato la sua dignità naturalistica e viene protetto e tutelato come merita di esserlo l’ultimo tassello verde nella devastazione di discariche, speculazioni e cemento che hanno in gran parte alterato, in tutti questi anni, la natura dei Campi Flegrei. È proprio dentro questo cratere che, durante una storica escursione, alcuni appassionati naturalisti maturarono la decisione di fondare il WW Italia. Oggi l’oasi è divenuta un importante riferimento culturale per numerose attività di educazione ambientale: è infatti operativo da alcuni anni uno dei Centri di Educazione Ambientale (C.E.A.) gestiti direttamente dal WWF Italia e finalizzati a divulgare la conoscenza e la passione per l’ambiente naturale.