Riserva Regionale del Pantano di Pignola
SUPERFICIE: 200 ha
UBICAZIONE E ACCESSIBILITÀ: in Basilicata nell’agro di Pignola in provincia di Potenza, a 10 chilometri dal centro abitato.
Dalla Superstrada Basentana, prendere l’uscita Potenza Ovest, bivio per Pignola, Madonna del Pantano.
PERIODO DI VISITA: dall’11 settembre al 20 maggio, il sabato e la domenica per visitatori singoli e gruppi organizzati, alle 10 e alle 14 su prenotazione; le scolaresche gli altri giorni. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla direzione della riserva, tel. 0971/486142.
Pantano di Pignola
Le vie del cielo, percorse in primavera e in autunno da tutti quegli uccelli che pendolano tra Europa e Africa, sono a noi sconosciute, Conosciamo invece le aree di sosta: lagune, delta, paludi, stagni grandi e piccoli che costituiscono un fondamentale rifugio e ristoro per i viaggiatori dell’aria. Il Pantano di Pignola è uno di questi. A pochi chilometri da Potenza, incastonata tra la serra Stantiere, il monte Pano, il monte Crocetta e la serra di San Marco, questa oasi racchiude un piccolo lago montano che, dopo l’opera di bonifica, ha riconquistato un notevole valore naturalistico.
In origine il territorio dell’oasi era un terreno paludoso, arricchito di alcune sorgenti. I pastori, nei lunghi viaggi della transumanza, si fermavano qui per abbeverare le greggi e vendere il latte e i suoi derivati confezionati con i giunchi dello stagno (famosa la giuncata).
I giunchi servivano anche per creare rudimentali attrezzi da pesca necessari ad assicurare la cena ad alcune, poche, famiglie. Nel periodo fascista, al fine di debellare la malaria che continuava a mietere vittime, il pantano fu bonificato, Si dovette aspettare fino al 1969, quando, non certo per fini naturalistici, ma per rifornire la vicina area industriale, sbarrando con una diga le acque di deflusso fu ripristinato l’invaso. Recentemente il piccolo ambiente umido, che si è andato così creando, è stato oggetto di alcuni progetti mirati a migliorare il sistema di rifornimento idrico e riqualificare l’ambiente naturale, fino a quando nel 1984 non vi è stata istituita la Riserva Regionale oggi gestita dal WWF.
Tutto questo agli uccelli non è stato raccontato: loro, in pochi anni, si sono visti regalare un nuovo specchio di acque, dove ristorarsi e riprodursi, e questo è quanto basta.
Il lago è posto all’interno di una conca ed è circondato da terreni pianeggianti. Sopravvivono nell’oasi residui di bosco igrofilo e alberi sparsi ma sono i folti canneti che dominano questo strano paesaggio di montagna. Fra gli uccelli che vi sostano o nidificano i più comuni sono lo svasso maggiore, il tuffetto (simpatico simbolo dell’oasi), la folaga, la gallinella d’acqua, l’airone cenerino, la garzetta. A primavera i limicoli che frugano fra il fango in cerca di cibo sono moltissimi, fra questi le pettegole, i piro piro, i piovanelli, le pittime e i beccaccini. Dove l’acqua è poco profonda è possibile avvistare il raro mignattaio, dal piumaggio nero con riflessi turchini. Dal Centro visite, ospitato in una struttura destinata in principio ad altri usi, parte il Sentiero natura che segue il perimetro del pantano e si affaccia con capanni e passerelle in legno sullo specchio d’acqua.
Il Pantano di Pignola ha visto fiorire intorno a sé un’infinità di attività dedicate alla conservazione, alla ricerca e, soprattutto, all’educazione ambientale. Un gruppo di ragazzi, uniti in cooperativa, gestisce infatti la sorveglianza, le visite e tutte le attività didattiche, offrendo alla vicina città di Potenza un vero e proprio laboratorio verde all’aperto.